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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




venerdì 23 novembre 2007

La fine di Internet avverrà nel 2010

Il Giornale OnlineAccadrà quando i dati in circolo supereranno la capacità delle infrastrutture. Specie negli Usa

Quando non c'era si viveva bene lo stesso, diciamolo, ma ora che c'è, per molti è difficile immaginare di poter stare senza.

Parliamo dell'internet e di come si sia integrata perfettamente nella nostra esistenza, nella nostra quotidianità, diventando uno strumento prezioso sia per il lavoro che per lo studio e il tempo libero. Internet c'è, e probabilmente a nessuno passa per la testa l'idea che domani possa sparire, o non essere più così facilmente accessibile.
Ma le cose potrebbero cambiare, molto presto, lasciando gli internauti con un palmo di naso di fronte al monitor nero.

TRAFFICO ECCESSIVO - Una ricerca condotta dagli studiosi del Nemertes Research Group rivela che da qui a due anni internet potrebbe non riuscire più a sopportare il peso dei nostri movimenti in rete e collassare tragicamente.
Il motivo?
L'incapacità delle attuali reti di reggere il traffico dati generato sia da parte degli utenti privati che dalle aziende. In particolare, gli analisti prevedono che la responsabilità della paralisi sarà imputabile principalmente ai contenuti web che appesantiscono le connessioni, come video streaming interattivi e trasferimenti di file in modalità peer-to-peer.
Poco alla volta le maglie della rete finiranno con l'essere congestionate, e per il 2010 - stimano i ricercatori Nemertes - non saranno più vivibili.

PIÙ INVESTIMENTI - Che fare per evitare che ciò si verifichi? La soluzione è nelle mani dei provider e gestori della rete, che con tutta probabilità si vedranno costretti a investire cifre doppie rispetto a quelle preventivate per la ristrutturazione delle dorsali e lo sviluppo di nuove e più moderne infrastrutture.

Si pensi che alla fine di quest'anno gli interanuti avranno creato circa 161 exabyte di dati (un exabyte, EB, equivale a circa 1,1 miliardi di gigabyte), che nel mese di maggio tre quarti degli utenti internet statunitensi hanno guardato una media di 158 minuti di video online, e che solo in Nord America saranno necessari investimenti nell'ordine dei 42-55 miliardi di dollari (28,4-37,2 miliardi di euro) per l'adeguamento delle reti alla domanda.

I risultati dello studio confermano le preoccupazioni dell'Internet Innovation Alliance (Iia), che da tempo lancia moniti a proposito dell'imminente collasso delle linee sulle quali corrono i bit. Certo tale crescita non potrà che fare bene al web, ma solo se le autorità di ciascun Paese e i gestori delle reti prenderanno consapevolezza dell'accresciuta domanda attivandosi e rispondendo in modo adeguato.

Alessandra Carboni

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