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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




mercoledì 5 dicembre 2007

Ecco la mano-robot


i lavora per rendere il progetto sempre più leggero
ed invisibile. Tra cinque anni, sarà tutta wireless

Snodata, flessibile e legge il pensiero
Ecco la mano-robot per la riabilitazione


ROMA - Snodata e flessibile proprio come una mano umana, controllata "dal pensiero": è il modello più avanzato di mano robotica guidata dai segnali elettrici emessi dal cervello, rilevati con l'elettroencefalogramma e trasmessi alla macchina per mezzo di un'interfaccia che li traduce in azioni. E' il risultato del progetto Neuromath, condotto nell'ambito del programma europeo Cost da Università di Roma La Sapienza, Fondazione Santa Lucia di Roma e Scuola superiore Sant'Anna di Pisa.

Uno studio all'avanguardia che conferma il ruolo leader dell'Italia in questo settore a livello internazionale, ha detto il Nobel Rita Levi Montalcini, aprendo il convegno dedicato al progetto e organizzato dalla Fondazione Santa Lucia.

"La mano è nata per essere utilizzata come protesi", ha detto il responsabile del progetto, Fabio Babiloni, dell'università La Sapienza. Ora si sta lavorando per rendere il dispositivo sempre più leggero e "invisibile": nell'arco di cinque anni i ricercatori contano di eliminare ogni filo e stabilire collegamenti wireless fra cervello e macchina.

Fra dieci anni la cuffia che rileva i segnali elettrici del cervello potrà essere sostituita da minuscoli elettrodi nascosti fra i capelli. La mano robotica è stata pensata come dispositivo per la riabilitazione, ma il campo delle applicazioni è destinato a diventare sempre più vasto. Si pensa a utilizzare questa tecnologia nelle missioni spaziali, dove astronauti costretti a lavorare in piccoli ambienti possano controllare "col pensiero" dispositivi e apparecchiature.

In un futuro più lontano le stesse tecnologie potrebbero entrare in ogni casa, per controllare "col pensiero" elettrodomestici, luci e gas.

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