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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




martedì 25 marzo 2008

Entro il 2009 'braccio bionico'


E' allo studio del ministero della Difesa americano il «Revolutionizing Prosthetics Program»
Potrebbe arrivare già l'anno prossimo il prototipo più avanzato di arto bionico, frutto di un grande progetto mondiale. La Darpa, l'agenzia del ministero della Difesa americano che si occupa di ricerca avanzata, ha infatti autorizzato la prosecuzione del «Revolutionizing Prosthetics Program», un progetto portato avanti da 30 gruppi di ricerca per cui sono già stati spesi più di 30 milioni di dollari. Il primo prototipo di braccio sintetico molto più simile a quello umano dei precedenti è già stato presentato l'anno scorso, ma l'obiettivo del progetto è di fornirne uno quasi perfetto entro il 2009. Gli sforzi principali del consorzio, di cui fa parte anche l'italiana Scuola Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa sono in questo momento tesi a riuscire a sfruttare i nervi residui per comandare in maniera sempre più precisa le protesi.

ELETTRODI - In questo campo diverse sono le innovazioni allo studio: una di queste sono dei piccoli elettrodi iniettabili, della grandezza di chicchi di riso, che inseriti nei muscoli residui permettono di amplificare i segnali elettrici del cervello e farli arrivare all'arto meccanico. Per coloro che invece non hanno più terminazioni utilizzabili (ad esempio se il braccio è amputato a partire dalla spalla) si stanno studiando elettrodi impiantabili direttamente nel cervello. «Gli strumenti che stiamo sviluppando sono incredibili - ha spiegato alla rivista della Ieee, la società americana per l'avanzamento della Tecnologia, Stuart Harshbarger, ingegnere della Johns Hopkins university che guida il consorzio - e finora hanno dimostrato di non avere nessun effetto collaterale almeno sugli animali».

Fonte: Corriere della Sera

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