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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




lunedì 16 giugno 2008

Cinquemila morti ogni anno per errori cognitivi dei medici


E' stato presentato al CNR di Roma il volume curato dalla Fondazione Smith Kline "La dimensione cognitiva dell'errore in medicina" realizzato nel contesto di un più ampio progetto che la Fondazione Smith Kline dedica al tema delle decisioni in medicina e sanità e che comprenderà altre iniziative editoriali e programmi formativi universitari e di educazione.
Trentaduemila casi ogni anno : sono questi i numeri indicativi, messi in evidenza, delle morti in ospedale causate da errori medici: il 2,5% circa del totale dei decessi in Italia, secondo i dati Istat. Più dei morti per incidenti stradali.
Si tratta di una stima rozza, certo, ma comunque rivelatrice di una situazione cui è necessario far fronte. Soprattutto se si considera che a questa cifra vanno aggiunti 300mila casi di danni alla salute, più o meno gravi (circa il 4% del totale dei ricoveri); che il danno economico provocato dagli errori si aggira intorno ai 260 milioni di euro all'anno solo per il prolungamento dei tempi di degenza e che molti errori, non avendo conseguenze manifeste e riconoscibili, non vengono individuati.
Ma c'è di più: 1 su 6 di questi errori, circa 5.000, non è dovuto a negligenza, a incompetenza o a mancanza di conoscenze tecniche, bensì alla fallibilità del ragionamento umano: si chiamano errori cognitivi e le possibili soluzioni sono : formazione, lavoro in team e simulazione delle emergenze, come in aeronautica. "Gli errori cognitivi - ha spiegato il dr. Vincenzo Crupi, ricercatore al Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione dell'Università di Trento e al Laboratoire de Psychologie Cognitive dell'Università di Marsiglia - si verificano nel selezionare e nell'elaborare le informazioni rilevanti per prendere decisioni.
Non si tratta insomma di errori dovuti, per esempio, all'impiego inappropriato di uno strumento oppure a un disguido organizzativo. Per questo anche gli specialisti più competenti possono commetterli". "Nonostante conoscano il calcolo della probabilità e la statistica - ha aggiunto il prof. Gian Franco Gensini, presidente della Fondazione Smith Kline e preside della Facoltà di Medicina dell'Università di Firenze - i medici, nell'affrontare problemi decisionali complessi con limitate disponibilità di tempo, si affidano a scorciatoie mentali che producono errori sistematici e prevedibili, con conseguenze rilevanti sulla pratica clinica".

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