sta caricando...

Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




giovedì 18 settembre 2008

Il museo del pene



A chiunque fosse interessato ad una vacanza alternativa, propongo oggi la seconda tappa del tour del pene. Dopo una buona ristorazione al Ristorante Guolizhuang di Pechino, la guida antoniobello-Michelin vi consiglia di prendere l’ aereo e dirigervi in Islanda, e precisamente ad Húsavík, dove risiede il Museo Fallologico Islandese (Icelandic Phallological Museum). Aperto dal 1997, è gestito da Sigurdur Hjartarson (nella foto col pene di elefante, lui è quello a destra), che racconta di aver scoperto questa passione quando, 24 anni fa, gli fu regalato l’ organo riproduttivo di un toro.



Ad oggi il museo include 261 peni di ben 90 specie animali, da quello di 1 metro e 70 di un capodoglio a quello di 2 millimetri (e che per vedere viene fornita una lente) di un criceto. L’ ultima estate, da maggio a settembre, è stato visitato da ben 6000 persone (di cui il 60% donne).

museo fallologico del pene

Ad ogni modo però, quello che manca è un esemplare di uomo, e più precisamente di homo sapiens. A tale proposito, però, sono state avanzate ben quattro proposte di donazione: un tedesco, un inglese, un americano e un islandese hanno fatto testamento di donare il loro attributo al museo dopo la morte.

0 commenti:

News dai Blog amici