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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




martedì 21 ottobre 2008

Si può controllare l'informazione genetica con la Luce?


Il Dna, la molecola che agisce come trasporto dell'informazione genetica in tutte le forme di vita, è molto resistente alle alterazioni della luce ultravioletta, ma comprendere il meccanismo della sua fotostabilità presenta alcuni problemi. Un aspetto chiave è l'interazione tra le quattro basi chimiche che formano la molecola di DNA. Ricercatori della Kiel University sono riusciti a mostrare che i filamenti del DNA differiscono nella loro sensibilità alla luce, a seconda della loro sequenza di basi.
I loro risultati sono stati riportati da Nina Schwalb e colleghi in Science del 10 ottobre 2008.
Si sa da anni che ogni base che codifica l'informazione genetica contenuta nel DNA, mostra un alto livello di fotostabilità, dato che l'energia derivante dalla radiazione UV viene immediatamente rilasciata di nuovo. Sorprendentemente si è scoperto che nel DNA, che consiste di molte basi, tali meccanismi sono inefficaci o parzialmente efficaci.
Sembra che la disattivazione delle molecole eccitate dagli UV, possa invece avvenire per un meccanismo diverso e specifico del DNA, che ancora non è compreso. Tramite misurazioni con diversi metodi sulle molecole di DNA con diverse sequenze di basi, il gruppo di ricerca guidato dal Professor Friedrich Temps all'Institute of Physical Chemistry della Kiel University, ha potuto ora confermare e chiarire questa ipotesi.
Secondo il Prof. Temps, "il DNA raggiunge il suo alto livello di fotostabilità tramite la sua complessa struttura a elica. Le interazioni fra le basi impilate una sull'altra nel filamento di DNA e i legami di idrogeno tra le coppie di basi dei due singoli filamenti complementari nella doppia elica, giocano il ruolo chiave. Tramite diverse interazioni che abbiamo osservato, il DNA agisce ad un certo livello come protezione solare per sè stesso."
Nina Schwalb ha investigato con diverse combinazioni di basi in una molecola di DNA prodotta sinteticamente. Usando uno spettroscopio laser pulsante in femtosecondi, ha misurato il caratteristico rilascio di energia per ogni combinazione. E' stata in grado di misurare il tempo per cui le molecole continuano a rilasciare luce (fluoresce) e quindi il tempo in cui trattengono l'energia della luce. Ha scoperto che per alcune combinazioni di basi questi "tempi di vita" fluorescenti erano di soli 100 femtosecondi, mentre per altre arrivavano a livelli di migliaia di volte superiori. Un femtosecondo è un milionesimo di un miliardesimo di secondo.
Commentando le conclusioni dalla sua ricerca, Nina Schwalb dice: "Abbiamo investigato le proprietà fotofisiche e abbiamo scoperto che diverse combinazioni di basi hanno tempi di fluorescenza largamente differenti. Questo può portare allo sviluppo di un nuovo metodo di diagnosi in cui la luce laser può essere usata per riconoscere direttamente certe sequenze genetiche senza, per esempio, dover marcare il DNA con coloranti come nel metodo presente".
Si potrebbero anche legare le proprietà fotofisiche alle caratteristiche genetiche. Quando questi meccanismi saranno meglio compresi, si potrebbero nel lungo termine riparare le mutazioni genetiche usando la radiazione laser.
"Nel campo della nano-elettronica è stato mostrato che il DNA prodotto sinteticamente può essere usato come "nano-fili". Sulla base di diversi tempi di reazione delle molecole, un giorno potrebbe divenire possibile usare gli impulsi laser per "accendere" specifiche molecole. Potrebbe anche divenire possibile sotto certe circostanze, creare transistor dal DNA che lavorano tramite i legami di idrogeno", spiega il Prof. Temps.
Il lavoro di Nina Schwalb è supportato dalla German Research Foundation (DFG) come parte del progetto "Ultrafast Photodynamics of DNA".
Adattato da materiali forniti dalla Christian-Albrechts-Universitaet zu Kiel .

Nella foto in alto: Nina Schwalb che regola lo spettroscopio laser a femtosecondi (Credit: Copyright: J.Haacks, CAU)


fonte:altrogiornale

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