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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




martedì 11 dicembre 2007

Cervello, il filtro delle cose irrilevanti


STOCCOLMA - Una buona memoria dipende dalla capacità di filtrare le informazioni e non solo da quanto si è capaci di immagazzinare. Un gruppo di scienzati svedesi avrebbe individuato una zona del cervello, denominata il "filtro delle cose irrilevanti", in grado di selezionare i ricordi e memorizzare le cose maggiormente importanti. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, potrebbe spiegare il motivo per cui alcune persone sono in grado di ricordare meglio rispetto ad altre.

L'abilità di trattenere le informazioni all'interno della mente è noto come il lavoro della memoria. La usiamo sempre, ad esempio quando svolgiamo una semplice operazione matematica o ricordiamo un numero di telefono. La sua attività è fondamentale perché offre una base di appoggio su cui possiamo conservare i dati anche quando essa è occupata mentalmente in altre mansioni rilevanti. La sua capacità è limitata e sembra variare da persona a persona. Queste variazioni non sono proprio dovute al cervello ma anche alle differenze nelle quali sono escluse dalla memoria gli argomenti non importanti, come credono le ricerche dell'Institute Karolinska.

Le distrazioni. Il Dr Torkel Kligberg e la collega Fiona McNab hanno sottoposto ad una speciale risonanza magnetica (Functional magnetic resonance imaging, Fmri) per tracciare quel che stava accadendo nei cervelli di 25 volontari sani; è stato rilevato che quelli con la memoria migliore avevano tutti un'attività più intensa nei gangli basali, i centri del cervello preposti al controllo della motilità involontaria. I soggetti hanno effettuato delle operazioni base al computer che richiedevano loro di memorizzare delle immagini, a volte con l'avvertenza che sarebbero state affiancate ad altre "distraenti". La risonanza ha evidenziato che quando arrivava il segnale dell'arrivo delle immagini "distraenti", l'attività neurologica nei gangli basali e nella corteccia prefrontale aumentava, segno che il cervello si preparava in questo modo a filtrare le informazioni superflue. Per questo i gangli basali e il loro "filtro" potrebbero diventare la chiave per curare problemi neurologici che causano mancanza di attenzione e di memoria.

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