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Guardatevi intorno.

Osservate le persone nella vostra vita.Guardate i cambiamenti in voi stessi.

Il mondo non è forse un po’ cambiato rispetto a com’era giusto pochi anni, pochi mesi, o addirittura poche settimane fa? Tutto sembra andare così velocemente che è difficile stare al passo. Qualcosa sta sicuramente accadendo nel mondo, qualcosa di misterioso ed inspiegabile. Potreste anche esserne spaventati a morte. Vedete disastri atmosferici, devastazioni ecologiche, la violenza nella società, il ridicolo nei mass-media.

Siete anche consapevoli che c’è più di uno sparuto numero di convincenti profeti che hanno profetizzato un certa apocalisse per questo periodo, e continuano a farlo.

E quando le grandi catastrofi non arrivano in un determinato momento, allora le spostano semplicemente un po’ più avanti. E più previsioni richiedete loro, più disperati vi sentite, dato che non c’è nessuna pentola d’oro alla fine del loro “arcobaleno”.

Così, per conservare un po’ di sanità mentale, ignorate e screditate spontaneamente quello che vi viene detto, continuando a pianificare il futuro come se niente stesse per accadere. È veramente l’unico modo per andare avanti nella vita quotidiana?


David Wilcock




lunedì 23 giugno 2008

DONADONI FUORI, SPAGNA IN SEMIFINALE!


Finisce l'avventura dell'Italia agli Europei di Austria e Svizzera. All'Ernst Happel di Vienna, gli azzurri sono stati battuti nei quarti di finale dalla Spagna 4-2 ai calci di rigore. Decisivi gli errori dagli undici metri di Daniele De Rossi e di Toto' Di Natale. Giovedi' in semifinale la Spagna trovera' la Russia che ha eliminato l'Olanda di Marco Van Basten.
"Siamo comunque usciti a testa alta - ha detto al termine della gara il Commissario tecnico, Roberto Donadoni -. Ma la delusione resta, soprattutto per i ragazzi". Sembra intanto arrivata al capolinea anche l'avventura del Ct sulla panchina della Nazionale: il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha annunciato che ''nei prossimi giorni'' ci sara' un incontro con Donadoni per "ragionare insieme, a mente fredda, sul futuro".
Sul campo, contro la Spagna, la Nazionale non brilla: senza Gattuso e Pirlo, due pilastri del centrocampo, Donadoni decide di schierare lo stesso modulo impiegato contro la Francia, inserendo Aquilani a destra, confermando De Rossi al centro e Ambrosini a sinistra. Perrotta trequartista alle spalle di Toni e Cassano. Zambrotta, Panucci, Chiellini e Grosso a difendere Buffon.
Il risultato e' un gioco poco emozionante con il solo Cassano a cercare di accendere l'entusiasmo degli oltre trentamila italiani accorsi al Prater di Vienna. Alla poca fantasia degli azzurri risponde la Spagna, che scende in campo con uno scolastico 4-4-2, a cui si aggiunge scarsa concretezza in fase offensiva dei vari Torres, Villa e Silva.
Italia-Spagna si trasforma cosi' in una delle piu' noiose partite dell'Europeo.
Il timore di sbilanciarsi e' pero' piu' manifesto negli azzurri: i primi ad attaccare sono infatti gli spagnoli che accennano ad un timido tentativo al nono con Silva, per poi riprovarci pochi minuti dopo con Torres. L'Italia si fa vedere intorno al ventesimo con Perrotta e Ambrosini. Ma, complice anche un Toni ''imbalsamato'', gli azzurri non riescono ad impensierire piu' di tanto Casillas. Le Furie Rosse insistono e sfiorano il gol alla mezz'ora con Silva: Buffon si fa trovare pronto e salva.
Nella ripresa l'Italia sembra scendere in campo con le idee un po' piu' ordinate. A darne prova e' l'incursione di Camoranesi (entrato al posto di Perrotta) che costringe il portiere spagnolo a salvare in extremis. Poi ci riprova la Spagna con Senna che, su punizione, impegna Buffon a ribattere con i pugni. La partita scivola via senza troppe emozioni e si arriva ai supplementari, dove prevale nettamente la stanchezza: unica azione significativa, il colpo di testa di Di Natale sventato da Casillas.
Si va ai calci di rigore. Alla rete di Villa risponde Grosso. Cazorla segna il 2 a 1; dal dischetto va De Rossi: ma il giallorosso sbaglia e rivive l'incubo di Manchester. Senna realizza e lo stesso fa Camoranesi. Poi Buffon riaccende le speranze parando il tiro di Guiza, ma Di Natale sbaglia.
Fabregas mette dentro e spezza cosi' una maledizione che durava da 88 anni: era dal 1920, infatti, che la Spagna non vinceva sull'Italia in una partita ufficiale.
La notte di Berlino di due anni sembrava prima un lontano ricordo.

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